Distanza totale: 23 km. Dislivello positivo: 2262 m.

Da diverse settimane ho voglia di tirare fuori la tenda e sgranchirmi le gambe. Man mano che le giornate si allungano e le restrizioni Covid si disintegrano, colgo l’occasione per scappare per un fine settimana. Il mio obiettivo: scoprire il cuore delle Alpi Apuane, queste montagne a 1 ora di macchina a nord di Pisa. In particolare speravo di ammirare il panorama dal loro punto dominante, la Pania della Croce. Come vedremo, ho dovuto abbassare le mie ambizioni...

Giorno 1: Pania della Croce in primavera, una vetta troppo ambiziosa

Cardoso e Monte Forato
Volegno

Parto dal grazioso borgo di Cardoso. Da lì si ha una splendida vista sul Monte Forato, un gigantesco arco naturale che domina la valle. Salgo poi al villaggio di Pruno, completamente italiano nel suo stile. Il sentiero si snoda poi nel sottobosco prima di raggiungere un magnifico punto panoramico presso la Foce di Borra Larga. In particolare, vediamo diverse grandi cave di marmo che hanno fatto la reputazione di questa regione!

La Pania della Croce

Il paesaggio diventa poi molto più alpino e non fa molto caldo all'inizio della primavera. Nonostante si tratti dell'Appennino, questo massiccio merita il nome di Alpi! Raggiungo la Foce di Mosceta, luogo paludoso ideale per il bivacco. Purtroppo è ancora un po' presto per montare la tenda.

Veduta di Levigliani e del mare

Mando giù il mio picnic abbastanza velocemente perché il vento mi gela. Il sentiero che sale alla Pania della Croche mi ispira poca fiducia perché sembra ancora innevato. Me lo confermano gli escursionisti che sembrano alpinisti che scendono e mi sconsigliano vivamente di salire lassù. Quindi devo rivedere un po' i miei obiettivi... decido quindi di fare il giro completo della Pania della Croce in due giorni. Come vedrai, è ancora troppo ambizioso!

Per il momento salgo ancora un po' più in alto sulle pendici del Monte Corchia. Ad un certo punto il sentiero va dalla parete sud alla parete nord e mi ritrovo subito con almeno 1 metro di neve! Per fortuna il sentiero nel bosco non è molto ripido e la neve è piuttosto dura. Percorro qualche chilometro prima di lasciare la neve e arrivare in una località chiamata Fociomboli e la sua graziosa torbiera.

Bivacco davanti alla Pania della Croce

Poco più avanti mi imbatto in un bivacco così perfetto che sono costretto a fermarmi nonostante l'ora tarda. Un po' di morbida erba verde, una vista superba e un angolo già pronto per il fuoco: cosa chiedere di più! Pianto la tenda accanto a una piccola chiesa ben restaurata.

Un bivacco idilliaco

2° giorno: Monte Forato

Monte Corchia al mattino
Mufloni di primo mattino, davanti alla Pania della Croce

Al mattino fa un freddo pungente e lo sento passare nonostante il mio buon sacco a pelo. Non voglio davvero andarmene! Sento degli animali un po' più lontano ma mi dico che devono essere cervi come ho sentito durante la notte. Poi sento una specie di belato e un clangore di corni. Questo è ciò che mi spinge ad uscire dalla mia tana: sono convinto che si tratti di mufloni perché segnalati in questo parco naturale!

Esco dalla mia tenda e mi trovo infatti faccia a faccia con un branco di mufloni. Io ho sfortuna, questi animali sono molto timidi e non avevano visto la mia tenda. Naturalmente scompaiono non appena sono in vista... ho ancora tempo per scattare qualche foto.

Un bel sentiero di crinale nel sottobosco

Faccio colazione mentre cerco di riscaldarmi (durante la notte si è ghiacciato!). Poi mi incammino su un bel sentiero nel sottobosco che un tempo doveva essere stato ben utilizzato ma ora è piuttosto mal tenuto. Mi fermo al passo Favilla dove possiamo ammirare ancora una volta una chiesa ben restaurata.

Difficoltà impreviste...

Il mio piano era quindi di seguire il sentiero sulla parete nord della Pania della Croce. Purtroppo mi imbatto subito in un osso: ci sono molti resti di valanga dalle pareti circostanti e la neve è dura come il ghiaccio! Non ho ramponi e tutto questo non mi ispira molto... Allora decido di fare una semplice inversione di marcia della montagna tornando alla Foce di Mosceta. Quindi un consiglio a chi vuole intraprendere questo tour: fatelo a metà maggio, non a metà aprile!

La Foce di Mosceta

Anche seguendo questa opzione mi imbatto in un enorme residuo di valanga che devo attraversare. Non sembro davvero intelligente nemmeno con il mio bastone da passeggio e le mie robuste scarpe da montagna. La neve è troppo dura per scavare i gradini con le scarpe, finisco per scavarli con il bastone...

Le scogliere della Pania della Croce

Supero finalmente questo ostacolo per ritrovarmi nella graziosa torbiera di Mosceta. Per evitare di ridiscendere subito e finire la mia escursione troppo in fretta, decido di prendere un sentiero sul fianco della montagna. È marcato difficile ma almeno non c'è neve sulla parete sud. Il sentiero infatti è un po' aereo in certi momenti in mezzo ai sassi ma non è niente in confronto a quello che ho percorso prima…

La cresta del Monte Forato

Vedo in lontananza due animali nel Pierrier, forse mufloni o camosci. Mi unisco quindi alla Foce de Valli e proseguo verso il Monte Forato. Il sentiero segue una linea di cresta che cade in un dirupo sulla destra e collega i punti panoramici, è magnifico!

L'arco del Monte Forato 2

Finalmente arrivo al famoso Monte Forato, troppo grande per entrare nell'obiettivo della mia macchina fotografica. Puoi camminare sopra l'arco, è piuttosto impressionante ma non difficile!

Una casa italiana di fronte alle scogliere Apuane

Il tempo diventa piuttosto grigio, per questo scendo velocemente verso il punto di partenza. Durante la discesa ritrovo la vegetazione primaverile che era assente durante questo passaggio in quota. Passo per case di montagna completamente in stile italiano prima di ritrovarmi a Cardoso per concludere questa avventura. Avrò imparato la lezione: le Alpi Apuane sono montagne da prendere davvero sul serio, soprattutto all'inizio della primavera!


Photagne

Ho iniziato a fotografare nel 2015 durante un viaggio alle Hawaii. Da allora mi dedico alla fotografia di paesaggio durante i miei numerosi trekking in montagna.

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